Un’introduzione al Tarot

Un’introduzione al Tarot

I tarocchi sono associati comunemente ad atmosfere magiche e suggestive, colme di mistero; oppure a presunti maghi e ciarlatani, che fanno pagare i loro servigi fior di quattrini, con la promessa di risolvere tutti i problemi del cliente. La realtà è decisamente più sfumata di così. I tarocchi sono, infatti, uno strumento che muta a seconda di chi lo utilizza, ma sono anche un vero e proprio libro iconografico, nel quale si dispiega, per chi conosce le giuste chiavi, un certo sapere. Dal punto di vista storico molto è stato detto, e molto si perde nella leggenda. Sappiamo tuttavia che le origini dei cosiddetti “arcani maggiori”, le 22 lame essenziali del tarocco, risalgono agli ambienti cortigiani italiani, dove il tarocco era sia un gioco che un modo per aumentare il prestigio di una casata.

carte regionali italiane

Nonostante a lettura dei tarocchi per predire il futuro è un’invenzione piuttosto recente, a scapito di ciò che comunemente si crede. Furono Court de Gebelin ed Etteilla (Jean-Baptiste Alliette), durante il XIV secolo, poco meno di 200 anni fa. In particolare quest’ultimo fu il primo a divinare professionalmente con i tarocchi – e dunque si trova ad essere il primo di una lunga tradizione di cartomanti, che oggi offrono i loro servigi telefonicamente o online (o dal vivo, magari in qualche location suggestiva). Fu tramite Court De Gebelin ed Etteilla che venne diffusa la leggenda sulla presunta origine egizia dei tarocchi. In particolare, Court De Gebelin affermava di aver intuito che la loro origine dimorasse nei mitici “libri di Thot”, una serie di 42 libri che sarebbero stati dettati, per l’appunto, dallo stesso Thot, dio egizio della magia e della conoscenza. Tuttavia, anche a seguito della traduzione di alcuni papiri, queste informazioni non vennero mai confermate, e non vi è alcuna traccia o riferimento dei tarocchi o di iconografie simili nei geroglifici. Questa affermazione portò, tuttavia, ad un’evoluzione dei tarocchi come strumento esoterico, come condensazione di una serie di saperi e discipline riunite sotto allo stesso libro muto. Vi si trovano, infatti, oltre ai vari mazzi che implementano il simbolismo egiziano, una serie di icone riguardanti nozioni di astrologia, numerologia, ermetismo, e in alcuni mazzi è presente persino la magia. Vi sono mazzi figli di esoteristi che hanno condensato in essi il proprio sistema filosofico, come ve ne sono di più legati alla tradizione italiana dalla quale discendono. E come non menzionare i tarocchi artistici, che ad oggi adornano gli scaffali di moltissime librerie? Mazzi e mazzi di carte visivamente appariscenti, in alcuni casi con un certo valore artistico, ma non sempre con una grande attenzione alla simbologia (sebbene vi siano notevoli eccezioni).

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