Intervista: La chirurgia bariatrica

Intervista: La chirurgia bariatrica

da un’intervista del Dr. Sergio La Bella al Dott. Gianni Segato, medico chirurgo specialista in chirurgia generale ed esperto in chirurgia bariatrica; Lara, Marie e Barbara, tre testimonials, protagoniste di un’esperienza di cambiamento radicale.

Domanda: “Normalmente una persona in sovrappeso, che decide di dimagrire, si rivolge ad un medico dietologo o ad un nutrizionista. Quando è invece necessario un trattamento terapeutico che preveda la chirurgia bariatrica?”

Dott. Segato: “Il paziente in sovrappeso o francamente obeso, dovrebbe essere indirizzato ad intraprendere un percorso diagnostico-terapeutico che preveda un approccio multi disciplinare. Prima  di suggerire un trattamento dimagrante, sia in ambito medico farmacologico, che chirurgico, il paziente dovrebbe essere sottoposto ad una visita collegiale, alla quale parteciperanno come professionisti: il chirurgo, l’internista, il  fisiatra, il nutrizionista e lo psicologo.

Anche nei casi di obesità grave, non tutti i pazienti possono beneficiare della chirurgia.

Innanzitutto lo psicologo deve valutare le motivazioni che spingono il paziente a modificare radicalmente il proprio stile di vita. Egli indagherà le cause che hanno condotto il paziente ad un comportamento alimentare disordinato ed il contesto familiare ed amicale. L’internista interverrà poi nell’accertamento della presenza o meno di patologie collaterali. Il fisiatra si occuperà di valutare lo stato dell’apparato motorio e le abitudini di movimento corporeo che il paziente segue. Il nutrizionista si occuperà di valutare i parametri bio metrici, per stabilire la quantità percentuale di massa magra e di massa grassa, così come la distribuzione del grasso corporeo. Prima dell’intervento chirurgico, spesso è necessario perdere comunque peso con le metodiche dietologiche tradizionali. Il chirurgo valuterà in fine lo stato generale del paziente e il momento più opportuno per intervenire.

Per quanto riguarda il post-operatorio è molto importante che il paziente si sottoponga a viste di follow up regolari, per monitorare il suo stato ponderale.

L’obesità è una malattia cronica che beneficia decisamente della terapia chirurgica, ma non si risolve solo con l’intervento. Il paziente dovrà accettare di essere seguito nell’immediato post operatorio, per intercettare eventuali complicanze e per seguirne il normale decorso. Successivamente, nella fase di perdita imponente di peso, il paziente deve essere seguito dal punto di vista nutrizionale, con apposite diete integrative per ridurre al minimo l’effetto del minor assorbimento alimentare.

I controlli e le misure dietologiche si prolungano poi nel lungo periodo.”

Domanda: “Quali sono le conseguenze dell’obesità nella sfera sessuale e nella capacità procreativa?”

Dott. Segato: “L’obesità è una delle cause di infertilità della coppia, sia per  l’uomo che per la donna. Già un sovrappeso di 9 kg riduce del 10%  la capacità di procreare nell’uomo. Nella donna il sovrappeso può essere causa di alterazioni del ciclo mestruale con conseguente scarsa fertilità. Interessante il fatto che, una volta operate, dopo una perdita di peso imponente, le donne riacquistino in genere la loro originaria capacità procreativa. Ovviamente maschi e femmine debbono sottoporsi a delle ulteriori specifiche terapie farmacologiche e fisioterapiche. A quest’ultimo riguardo, per le donne, è importante una terapia fisioterapica specifica che riabiliti la funzione fisiologica del pavimento pelvico.”

Domanda: “Quali sono le terapie post operatorie per il paziente che ha subito un intervento di chirurgia bariatrica?”

Dott. Segato: “Solitamente dopo l’intervento principale, si procede sempre con dei follow up programmati, la cui periodicità dipende dal tipo di procedura chirurgica praticata.

Per quanto riguarda la chirurgia con inserimento del ‘palloncino intragastrico’ ad esempio, il primo controllo si programma ad un mese ed un secondo a tre mesi. Dopo il sesto mese il palloncino deve essere rimosso.

Per il ‘bendaggio gastrico’ i controlli sono scadenzati a un mese, tre mesi, sei mesi, e poi una volta l’anno.

Per interventi come la ‘sleeve’  ed il ‘mini by pass gastrico’, attualmente molto in voga, si applica la stessa programmazione di controlli ,che debbono essere corredati di esami ematochimici.”

Domanda: “Che cosa ha convinto Marie ad intraprendere un percorso chirurgico?”

Marie: “Io ero una persona con una grave obesità che mi ha fatto superare i 135 chili di peso. Presi quella decisione dopo innumerevoli tentativi di dimagrire con le diete. Non che fossero inefficaci, anzi. Il problema era che, dopo una faticosa dieta di privazione alimentare, perdevo peso. Ma dopo una fase di entusiasmo, la motivazione calava drasticamente e riprendevo più peso di prima. Oggi, a dieci anni dall’intervento, il mio peso si è stabilizzato, lasciandosi mantenere con poca fatica da parte mia.”

Domanda: “Lara, l’esperienza di Marie è stata simile alla sua?”

Lara: “Sì, lo scenario illustrato da Marie viene simpaticamente chiamato ‘Yo Yo’ con facile riferimento all’andamento del peso. Personalmente ero arrivata con le diete a ridurre di 30 chili il mio peso, ma poi le ricadute innumerevoli, i sensi di colpa e di fallimento, mi hanno convinta a cercare qualcosa di definitivo. La chirurgia bariatrica è stata per me piuttosto pesante, anche perché ho dovuto sottopormi successivamente a numerosi interventi di chirurgia plastica correttiva come l’addomino plastica, la brachio plastica e due interventi al seno. Oggi sono stabile nel mio peso dimezzato, anche se devo rimanere sempre sotto controllo medico.”

Domanda: “Anche a lei, Barbara, vorrei chiedere come ha vissuto il suo percorso di dimagrimento chirurgico.”

Barbara: “Io ho trovato molti ostacoli e contrarietà tra i miei familiari e tra le mie amicizie più strette. Pochi mi hanno incoraggiato nella mia scelta terapeutica radicale, facendomi venire mille dubbi ed ansie. Avevo la sensazione che a molte persone del mio entourage non facesse piacere che io mi liberassi della mia grave obesità. Dopo la grande perdita di peso, ottenuta grazie all’intervento, molti dei miei conoscenti stentavano a riconoscermi e molti di loro non mi hanno accettata ed hanno interrotto l’amicizia. Dopo qualche delusione e molti pianti, me ne sono fatta una ragione. Oggi sto molto meglio, conduco una vita normale, piena di soddisfazioni. Ho molte nuove amicizie e non ho alcun rimpianto di aver portato a termine una scelta coraggiosa a suo tempo.”

 

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