Approvato in giunta il progetto da 3,8 milioni di euro per il restauro dei portici di Monte Berico

Approvato in giunta il progetto da 3,8 milioni di euro per il restauro dei portici di Monte Berico

È stato approvato dalla giunta comunale il progetto esecutivo relativo al restauro dei portici di Monte Berico. Il progetto, denominato “Lavori per la tutela conservazione restauro fruizione valorizzazione e digitalizzazione dei Portici di Monte Berico a Vicenza”, dell’importo complessivo di 3.792.000 euro, è volto alla realizzazione dei lavori di conservazione e restauro dei portici settecenteschi, fulcro di un movimento devozionale al Santuario ed esempio ideale fra architettura e paesaggio. L’amministrazione ha presentato il progetto per accedere al finanziamento dell’otto per mille. «Abbiamo approvato nei giorni scorsi il progetto esecutivo per il completo restauro dei portici di Monte Berico – le parole dell’assessore ai lavori pubblici Cristiano Spiller -. Un intervento molto complesso su un bene patrimonio e simbolo della città, dal costo di 3 milioni e 800 mila euro. L’intervento riguarda principalmente il rifacimento della copertura che è molto degradata e che risente dei segni del tempo, e che causa anche molte infiltrazioni che poi degradano le pareti e le cappelle dell’intero porticato. Un altro intervento riguarda gli intonaci e la sistemazione della pavimentazione. Abbiamo presentato questo progetto per accedere al finanziamento dell’otto per mille. Nei prossimi mesi sapremo se saremo finanziati». L’obiettivo del progetto è la realizzazione di interventi di restauro finalizzati a fermare il degrado e il restauro delle parti del complesso, al fine di proteggere il bene storico e la sua fruibilità, restituendo la sua funzione storica e la valorizzazione artistica, religiosa, culturale e turistica. I portici di Monte Berico si trovano in condizione di degrado diffuso per molteplici cause: la copertura è danneggiata, in parte per la presenza notevole di vegetazione infestante, con conseguente spostamento e rottura dei coppi. È diffuso anche l’ammaloramento della guaina e l’otturamento dei canali di gronda. L’umidità di infiltrazione meteorica originata dall’acqua piovana, inoltre, comporta l’erosione dei giunti di malta della muratura e il distacco, il sollevamento e l’erosione degli intonaci e delle scialbature presenti. Anche gli intonaci si trovano in stato di degrado: è infatti molto diffuso il fenomeno delle fessurazioni su tutte le pareti interne e sulle volte a cupola e a crociera. Sugli elementi architettonici in pietra di Vicenza (basamenti, capitelli, stemmi, conci in chiave) si manifesta il fenomeno dell’erosione e dell’esfoliazione. Da segnalare, anche il fenomeno del degrado a causa delle numerose scritte vandaliche con vernici spray o pennarelli indelebili. La pavimentazione in cordonate e masegne di trachite presenta un diffuso deposito superficiale e, in un tratto, uno spostamento e un dissestamento dei blocchi di masegne. I lavori di restauro conservativo assumono dunque un’importanza fondamentale per arrestare il degrado del manufatto. L’intervento prevedere la revisione della copertura dei coppi, manto, consolidamento e ricostruzione di elementi strutturali in legno degradati e la posa di una nuova lattoneria in rame e di un nuovo sistema di smaltimento delle acque atmosferiche. Prevista anche una pulitura a secco e dei lavaggi, una disinfestazione da colonie di microrganismi e la pulitura dai graffiti vandalici, sia per superfici esterne che interne. L’intervento vedrà anche la rimozione dell’intonachino degradato e la formazione di nuovo intonaco rasato, il consolidamento degli elementi lapidei, la stilatura dei giunti di malta, il consolidamento dell’intonaco esistente stratificato e l’integrazione puntuale dell’intonaco esistente, le stuccature delle superfici interessate da fessurazioni diffuse e discontinuità. Il restauro interesserà anche gli stemmi araldici, con il consolidamento della coesione della pellicola pittorica, velatura o reintegrazione pittorica. Attenzione anche per le decorazioni sottarchi delle cappelle, con la rimozione di scialbature e il consolidamento della coesione della pellicola pittorica. Per quel che riguarda le superfici interne, ci sarà l’applicazione di due mani di dipintura a latte di calce, la velatura superficiale di intonaci, la stesura di un prodotto antigraffito, il trattamento per la protezione di elementi metallici per l’arresto dell’ossidazione, oltre alla pulitura e alla sistemazione degli elementi in blocchi della pavimentazione in trachite. Il progetto complessivo è suddiviso in 8 lotti funzionali.

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