Le storie narrate nei romanzi su Excalibur iniziano in realtà nel periodo del collasso dell’Impero Romano. La terra era sconvolta dalla violenza e dal disordine delle invasioni barbariche e appariva necessario ristabilire l’ordine cosmico con la fondazione di un nuovo Impero che riportasse pace e giustizia. Predestinato a questa restaurazione fu Artù, figlio illegittimo del re Uther Pendragon. Crebbe nell’anonimato fino a quando non riuscì a sfilare una spada confitta verticalmente in una roccia.
Re Uther Pendragon, il Capo del Drago e Artù stelle polari
Questo fu il segno che lo fece riconoscere da tutti come il legittimo Re di Britannia. È piuttosto evidente che la spada nella roccia è un simbolo dell’asse polare che attraversa il globo terrestre e la sua estrazione dalla roccia indica il cambiamento di stella polare su cui punta l’asse terrestre. Infatti, il sovrano precedente, Uther Pendragon, il cui nome significa “Capo del Drago”, (=capo dei cinque) rappresenta il periodo, dal 4000 al 1000 a.C., in cui l’asse della terra (precessione degli equinozi) era diretta verso la precedente polare α Draconis (la stella Thuban). Il 4000 a.C. è una data importante del passaggio cosmico da un’era ad un’altra evidenziata in tutte le tradizioni (inizio kali-yuga e morte di Krishna nella tradizione indù; torre di Babele e confusione delle lingue tradizione ebraica; inizio datazione massonica; Deucalione tradizione greca ecc.)
L’aggettivo ‘artico’, che deriva da ‘orso’, è sinonimo di ‘boreale’. Ora, anche questo termine è connesso con la stessa parola, nel tedesco bär e in inglese bear. Tuttavia è possibile che anticamente Borea (gr. Βορέας, leggi Boréa, il Nord) derivasse dal termine inglese cinghiale boar, (sskrt. varāha). Ciò è certamente dovuto a un rovesciamento del simbolismo polare con quello zodiacale avvenuto con il passaggio al kaliyuga. Infatti, ancora oggi la stella chiamata Arcturus si trova in prossimità dello zodiaco, che segna la posizione astrologica dell’orso prima del kaliyuga. Poi, le orse sono state identificate con le due costellazioni prossime del Polo.
Artù, dunque, deve rappresentare la nuova stella polare, Ursæ Minoris. “Ora una prima osservazione filologica si impone. La forma esatta del nome data dai manoscritti in francese antico è Artus (soggetto) e Artu (nei casi flessi) il che conduce a una radice Art, vera base filologica del nome. A questo proposito, la testimonianza delle lingue celtiche è formale: si tratta di un antico nome dell’orso (atri)”. Artur orso arth celtico, ursus dal latino, arktos dal greco àrctos. L’orso in astronomia corrisponde alle costellazioni polari dell’Orsa Maggiore e di quella Minore ed il suo simbolismo è strettamente connesso a quello della “montagna polare” (Meru) che rappresenta l’axis mundi.
Nel suo aspetto selvaggio e guerriero, venne però affiancato e guidato dal Druido Merlino, il vero ordinatore e ideatore del regno di Artù. In questo racconto simbolico, si può notare che vi è descritta la nascita di quel dualismo tra la funzione regale e quella sacerdotale, che corrisponde alla diarchia medievale Imperatore-papa: divisione di poteri che porterà alla reciproca concorrenza e distruzione. Myrddin, latinizzato in Merlinus Ambrosius (Merlino l’immortale), in gaelico è il nome di un tipo di falco. Tuttavia, egli è anche conosciuto con il nome di ‘cinghiale di Brocelandia’, che ha per simbolo il vischio, attributo tipicamente sacerdotale, vischio il cui nome celtico significava “colui che guarisce tutto”, simbolo di rigenerazione, di vittoria della vita contro la morte, a sottolineare la sacralità del guerriero della luce in un processo conoscitivo-evolutivo come schema di indagine razionale , alla riconduzione dell’Unità.
All’inizio della storia Merlino si comporta come il maestro guru personale di Artù. Quest’ultimo, seguendo le sue istruzioni, fece costruire, nel suo castello di Camelot, la Tavola Rotonda intorno alla quale dovevano sedersi i dodici più puri, coraggiosi e leali cavalieri del Regno. Se da un certo punto di vista la Tavola Rotonda era simile a un governo istituito al fine di restaurare l’ordine e la prosperità nel regno di Britannia e nel mondo, da un altro essa rappresentava anche un centro iniziatico.
Il bacio della dama al cavaliere propiziato da Amore
L’iniziato conclude la sua cerca bevendo con gli occhi l’essenza divina contenuta nel sacro calice. La Realtà suprema, in questa tradizione iniziatica, è chiamata Amore (lat. Amor): questo spiega l’importanza dell’amore delle dame che il cavaliere ottiene a ogni sosta lungo il cammino del Graal. Quegli amori sono anticipazioni graduali dell’infinito Amore che spetta al cavaliere che concluderà la cerca. Le dame sono dunque fate o potenze divine (sśakti) che aiutano il maestro interiore, il Re Pescatore, a condurre il sādhaka alla meta. È per questa ragione che nella via cavalleresca la dama è spesso considerata una iniziatrice.
La Dama del lago (vedova) (vergine) il mistero del graal, braccio misterioso sopra le acque, non è dunque la donna di Artù che era Ginevra .
Una spada sacra qual è Excalibur, la Spada dei Re, è fabbricata ad Avalon patria d’origine, isola inaccessibile = pomo dal cimrico afal , isola dei pomi d’oro o esperidi o isola bianca o polare, aldilà dell’oceano. In acciaio lucente o indistruttibile (colei che taglia l’acciaio), è forgiata dall’unione di due potenze opposte, il fuoco e l’acqua dove il fuoco è dato dal vulcano mentre l’acqua proviene da una sorgente, e con il doppio filo della lama è simbolo dell’opera umana di fuoco e metallo che si proietta verso una più alta conoscenza. Ex-Calibro=perfetto equilibrio, asse del mondo, i due tagli sono le due forze cosmiche (giustizia misericordia) dell’albero Sefirotico e del caduceo ermetico, simbolo del Verbo o della parola, potere creatore o distruttore.
La lama simboleggia l’anima poiché è lucente e riflette la luce del sole, è l’anima della materia apparentemente separata, ma in realtà unita e nascosta dalla materia stessa, simboleggia gli “opposti uniti”, il maschile e il femminile allo stesso livello di forza che tendono ad unirsi e più essi sono uniti(il filo) più la spada è tagliente, per cui dall’unione delle due forze si realizza l’effetto.
Il pomo dell’elsa è un cerchio e rappresenta un universo dove la dualità è unita in un’unica cosa, dove l’alto e il basso, il davanti e il retro sono irriconoscibili e questo universo unito negli opposti rappresenta la perfezione, l’equilibrio delle forze
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