Quando meno te lo aspetti e dopo l’agitato pareggio di Bergamo che poneva comunque qualche interrogativo in casa biancorossa arriva il tracollo del Padova che perde 3-2 in casa del Renate, una sconfitta pesante per i biancoscudati che si bloccano dopo l’1/2 del Renate nel primo tempo, subiscono la terza rete e tentano una rimonta che non riesce lasciando non solo la porta spalancata al Vicenza per recuperare punti , ma che potrebbe diventare ancora più importante dal punto di vista non solo psicologico in vista del rush finale,.
La sconfitta del Padova viene accolta con un boato sugli spalti durante il riscaldamento pre partita dei biancorossi e l’incontro con il Novara che sta per iniziare viene ovviamente rivisto con occhio differente. Vecchi racconta poi : “Siamo entrati a scaldarci sul 3-1, poi durante il riscaldamento vedevamo tutti i tifosi con la testa bassa a guardare gli aggiornamenti di risultato sul cellulare. Poi abbiamo sentito l’urlo, l’esultanza e abbiamo capito che la loro gara era finita e si poteva recuperare qualche punto”.
Vittoria d’obbligo quindi contro un Novara praticamente votato a cercare di arginare l’impatto e la forza del Vicenza che da subito colleziona occasioni su occasioni, chiude ogni spazio alla manovra avversaria dove brilla un super Ronaldo che illumina tutta la squadra e orchestra da tutte le posizioni i movimenti dei compagni. Mancano in panchina Sandon e Della Morte per guai fisici, fortunatamente di lieve entità, ma non manca di certo la qualità e la spinta che vien messa in campo da tutti, si rivedono la velocità e guizzi di Costa sulla fascia sinistra, Rauti gioca praticamente a tutto campo con efficacia e personalità, Morra svaria molto sulla sinistra ben imbeccato da un centrocampo propositivo, Capone si inserisce così come Zonta schierato sulla fascia destra oltre all’ottimo Cuomo aiutato anche dall’espulsione che l’arbitro decreta su segnalazione del quarto uomo a Da Graca per una gomitata a Laezza.
Quello che non arriva è il gol più volte sfiorato o rintuzzato da una serie di interventi importanti del portiere avversario Minelli e si arriva così al secondo tempo quando l’arbitro in un’azione di attacco del Vicenza estrae prima un cartellino giallo, poi un rosso indirizzato a Capone con veementi proteste da parte di tutti i giocatori biancorossi, consultazioni ancora con il quarto uomo ed infine la decisione che lascia il Vicenza in 10. Cosa sia successo lo si può intuire proprio dalle proteste biancorosse in quanto il fallo era di Morra e non di Capone già ammonito ma l’arbitro è irremovibile e praticamente dà il via a un grosso nervosismo in campo dove i falli si succedono da ambo le parti, visti e non visti dallo stesso arbitro, la partita si incattivisce e i biancorossi vedono scorrere i minuti senza riuscire a realizzare quel gol che arriva poi con Morra che di testa in anticipo sul difensore mette in rete da un cross perfetto di De Col.
Una liberazione per tutto lo stadio in campo e sugli spalti che fa recuperare tre punti dal Padova che ora è a portata con soli due punti di vantaggio e le partite che mancano sono 7 quindi 21 punti che il Vicenza deve cercare di portare a casa rimanendo in attesa del risultato del Padova e sperando nel guizzo finale che oggi potrebbe diventare determinante. Andare a guardare i rispettivi avversari ormai conta poco, tutte le partite che rimangono diventano difficili per entrambe le squadre, tutti gli avversari non molleranno niente, per cui potrebbe giocare lo stato emotivo oltre che quello fisico che Vicenza e Padova riusciranno a mettere in campo, per Vecchi sarà sempre partita dopo partita “Chiaro che ad otto partite dalla fine gli errori restano al minimo, c’è ancora una convinzione maggiore nel non poter sbagliare niente, di episodi, che è quello che secondo me fa la differenza all’interno di un campionato, perché eravamo a 10 punti, poi a 3, a 5, ora a 2, quello farà la differenza nelle prossime partite”
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