She Whispers Chitarre nel jazz

She Whispers                                    Chitarre nel jazz

She Whispers, suoni dal passato, musica eterna, pensieri senza tempo, il nostro programma condotto da Marina D’Arcangelo e Alberto Cerioni in onda nel palinsesto di LP Network web tv – www.lpnetwork.it – TVA canale 13 del digitale terrestre il 18/03/2025 ore 17,30

Oggi vi guideremo in un viaggio che celebra una delle voci più affascinanti del jazz: la chitarra, uno strumento che, pur avendo iniziato la sua carriera nel jazz in una posizione di second’ordine, è diventato un protagonista indiscusso di questo genere. Chitarra quindi che scopriamo non solo colonna del rock, del blues e del pop e per farlo esploreremo quattro brani straordinari che hanno segnato la storia della chitarra nel jazz.

Cominceremo con un capolavoro che vede protagonista Barney Kessel insieme ad altri due leggendari chitarristi: Charlie Byrd e Herb Ellis. Il brano da ascoltare  è “Great Guitars” del 1982, un tributo all’arte della chitarra e alla collaborazione tra questi straordinari musicisti dove si può percepire l’intensità dell’improvvisazione e l’armonia che nasce dall’interazione tra questi tre maestri. Ma non si tratta solo di abilità tecnica. Si percepisce un legame emotivo attraverso le corde, come se le chitarre stessi stessero “parlando” tra loro. Una comunicazione silenziosa che incanta e trascina.

Barney Kessel, uno dei chitarristi più influenti del jazz, è diventato famoso per il suo suono caldo e melodico, oltre che per la sua tecnica impeccabile. Era noto per il suo lavoro con grandi nomi del jazz come Charlie Parker, Lester Young e Art Tatum. Kessel ha registrato molti album da leader e ha suonato in numerosi contesti, dimostrandosi versatile in vari stili di jazz.

Charlie Byrd, noto per il suo interesse per il bossa nova e per aver introdotto il genere negli Stati Uniti, era un chitarrista versatile con una tecnica impeccabile e un suono caldo e riflessivo

Herb Ellis, chitarrista swing e bebop, ha contribuito in modo significativo alla scena jazzistica degli anni ’50 e ’60, suonando con grandi come Oscar Peterson e Ella Fitzgerald.

E parlare di chitarra jazz ci porta anche a un altro gigante, che ha saputo unire il blues e il jazz in maniera inconfondibile: B.B. King. Con il suo stile unico, King ha influenzato generazioni di chitarristi, e anche nel jazz ha lasciato il segno. B.B. King, pur essendo un maestro del blues, è stato anche un punto di riferimento per il jazz. La sua chitarra Lucille è leggendaria, così come il suo suono, che mescolava la grinta del blues con le sfumature del jazz.

In questo Let the Good Times Roll che B.B. King suona ad un concerto in onore dell’amico attore Morgan Freeman, noto per il suo profondo amore per il blues, c’è l’energia, il groove e una chitarra che sembrano comunicare direttamente con l’anima .

Continuiamo con un altro grande chitarrista che ha fatto la storia del jazz: George Benson, con la sua capacità di fondere il jazz con il pop e il R&B che ha dato una nuova vita alla chitarra nel jazz.

Segnaliamo “Take Five”  che è uno dei brani più iconici del jazz, composto da Paul Desmond e reso celebre dai Dave Brubeck Quartet, che nella versione di George Benson nel memorabile concerto al Montreux Jazz Festival 1976 e successivamente 1986, diventa un capolavoro di improvvisazione e virtuosismo, la sua chitarra si fonde perfettamente con i 5/4 che vivono di una nuova energia con il tocco personale di George Benson , pur rispettando la sua particolarità nelle battute originali

George Benson è emerso come uno dei chitarristi più influenti nel panorama musicale degli anni ’60 e ’70, è noto per il suo stile virtuoso e per la sua voce distintiva, che gli hanno permesso di navigare con successo tra vari generi musicali combinando tecniche di picking veloci con un tocco melodico e espressivo. Ha influenzato numerosi chitarristi jazz e pop con la sua capacità di fondere virtuosismo tecnico con un profondo senso melodico e ritmico.

Ma tra le tante chitarre jazz non possiamo dimenticarci di un grande italiano Franco Cerri che è stato un chitarrista italiano di grande talento, noto per la sua lunga e illustre carriera nel jazz, un pilastro del jazz italiano, riconosciuto per il suo stile elegante e la sua capacità di navigare tra le tradizioni del jazz americano e le sonorità europee.

Proponiamo l’ascolto dell’esibizione di Franco Cerri al Teatro 89 a Milano nel gennaio 2015, durante la quale ha eseguito “Bluesette” con Gurisi, Usai e Orlandi, e che rappresenta un momento significativo nella sua carriera prolifica, sottolineando il suo impegno continuo nel portare avanti il jazz e nell’incoraggiare la collaborazione tra musicisti talentuosi.

“Bluesette” è un brano musicale iconico composto dal fisarmonicista belga Toots Thielemans ,registrato nel 1962 e che ha guadagnato popolarità mondiale grazie alla sua melodia orecchiabile e al suo ritmo vivace,un altro esempio magnifico di come la chitarra sappia raccontare storie.

Ogni brano che abbiamo proposto oggi è un omaggio alla chitarra e ai chitarristi che hanno reso questo strumento una voce fondamentale nel jazz, alla ricerca di scoprire scoprire nuovi mondi sonori e a riscoprire la magia della chitarra nel jazz.

Terminiamo qui ricordandoci sempre che “Musica es Cultura

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