UNA SERATA ‘INNOCENTE’

UNA SERATA ‘INNOCENTE’

 

a cura di Mike Flanigan

Tranquillizzatevi non è successo niente che non si possa raccontare, anche se parliamo di prodotti che possono essere degustati, con moderazione, solo al raggiungimento della maggiore età. Una serata con Innocente Dalla Valle patron della cantina Ca’ Biasi di Breganze è un evento che comporta davvero la generazione di sensazioni, emozioni, informazioni che colpiscono davvero. Sono una dimostrazione di ‘esperienze dirette’, raccontate con il piglio della semplicità.                      Percepisci immediatamente il racconto come avventura un percorso incredibile con la sua dovizia di aneddoti e particolari.

Diplomato enotecnico alla scuola Enologica di Conegliano, inizia, ‘arrangiandosi da solo’, la sua impresa. Un percorso non facile all’inizio, crisi del ‘metanolo’, consumi in caduta. Il vino non è visto più come alimento ma sta trasformandosi in un ‘peccato di gola’. Breganze ha un bagaglio come territorio che da sempre è stato vocato al vino, nel 1602, più di 400 anni fa, il territorio era definito: “borgata di buon vino e ricco prete” .Un secolo e mezzo più tardi, precisamente nel 1574, il poemetto ‘Roccolo Ditirambo’ di Valeriano Canati, aka Aureliano Acanti, descrive con i suoi 1700 versi il mondo enologico del tempo: 30 vini prodotti e distribuiti in provincia di Vicenza, con particolareggiate descrizioni di aree, prodotto, delle canine dei ‘nobili vignaiuoli’. Un ‘masterpiece’ dell’epoca con protagonista, adesso diremmo ‘featuring’ Bacco dio del Vino, della sua storia d’amore corrisposta, in questo territorio variamente dedito alla produzione di vino, in cui anche Breganze diventa protagonsita. .

A meta del 1700 questo era  il ‘rap’, 300 anni prima di Sfera Ebasta, Fabri Fibra,  Puff Diddy & Eminem.

La tradizione è maestra, il passato genera il ‘revival’ e il territorio grazie alla visione di alcuni dei suoi maggiori ‘player’ riprende quota evolvendo e rigenerandosi. Breganze una zona nota principalmente al tempo per l’elaborazione di vini rossi, qualifica anche la produzione del suo ‘autoctono’ principale il bianco da uva Vespaiola, presentandolo in diverse elaborazioni.

Innocente è giovane ed è determinato, rischia sempre sul suo, è la figura tipica del ‘coltivatore tutto d’un pezzo’ che non si risparmia mai. Non ha paura di lavorare e di mettersi in gioco, guidato dal fuoco della passione, dell’entusiasmo e perché no anche della necessità di far crescere il suo sogno il suo progetto.

Tra le frasi celebri che ha citato ne segnalo qui di seguito un paio, ma il personaggio è ancora più complesso e magistrale, creando sempre una empatia incredibile con ogni suo interlocutore. Magari non saranno tutte di suo ‘copyright’ ma l’utilizzo è sempre centrato e significativo.

‘la bocca no la xe straca se non la sa de Vaca’

‘mai metterti in cammino se la bocca non sa di vino’

‘il vino naturale è buono ma ha i suoi ‘diffettucci’

‘Il mio spumante 33 è nato per la voglia di avere una bollicina’

qual è la bottiglia più buona? Quella finita!’

‘un tempo c’erano solo 4 categorie di vino: bianco, moro, bon e tristo’

‘avete mai respirato l’aria in una cella d’appassimento nei mesi tra ottobre e novembre? Profumi inimaginabili’

‘in questo caso il vino frutto del Merlot è morbido, il Cabernet è un Rugbista!’

….e cosi per tutta la serata.

Tra i prodotti di punta della Cantina Ca’ Biasi, anche grazie alla cortese ospitalità della Enoteca Emmebi di Roberta Moresco a Marostica abbiamo degustato e conosciuto queste perle enologiche della zona Doc di Breganze nate per merito di Innocente.

’33 – Trentatre’ uno spumante metodo Charmat nato dall’incontro tra l’autoctona Vespaiola e la Chardonnay. Una bollicina fine e persistente dove le caratteristiche dei profumi di frutta e citrini fuoriescono dal bicchiere all’assaggio. Il vespaiolo è predominante, fa il padrone di casa ma accoglie con disinvoltura lo Chardonnay che ne conferisce eleganza oltre all’incedere acidulo che la sola Vespaiola potrebbe riservare. Il prodotto rimane 6 mesi a riposo in bottiglia prima di essere immesso in commercio. Abbiamo iniziato al meglio.

Il secondo vino è ‘Vespaiolo 2023’. Il manifesto della Vespaiola in purezza al 100%.  Il vitigno autoctono per eccellenza della zona del territorio di Breganze, perfetto con il ‘Bacalà alla Vicentina’ ma anche con ‘Uova e Asparagi’. Bacalà è scritto con una ‘c’ sola in rispetto al nome originale e riconosciuto della celebre ricetta. La proverbiale acidità del Vespaiolo, unito al contenuto di sali minerali offrono una consistenza ed una lunghezza di gusto rinfrescanti. Versatile e duttile.

A scopo di passaggio dai bianchi ai rossi, ci è stato proposto il Rosa Teo gioco di nome e colore di un  rosato frizzante molto accattivante. Nasce da un uvaggio di Pinot Nero, riecco la ‘brutta bestia’ come la definisce Innocente, associato, ma non per delinquere, con il Merlot.Il rapporto di 30% di pinot nero e di 70% di merlot si miscela perfettamente.  Il primo è rissoso creativo irascibile, il secondo è completo, persistente ma ancora acidulo perché raccolto prima della sua competa maturazione. Vino che nasce in una notte, un rosato che è rosso ma che rimane e vira verso il bianco. La massa pressata rimane il tempo di una notte a contatto con il liquido, rilasciandone il colore caratteristico, un color ‘peonia’ come direbbero quelli bravi, tendente verso l’amaranto quasi ci fosse osmosi dei colori. Il frizzante recepito alla beva è piacevole e richiama alla giusta temperatura echi d’estate e voglia di riassaggio.

Allora via con il rosso. Il Groppello 2023, una storia di corsi e ricorsi, un vitigno riscoperto che era stato cancellato dall’elenco nazionale e dalla zona di Breganze, che è stato resuscitato e riportato alla luce dopo varie vicissitudini. La sapienza e la pazienza di Innocente sono riuscite nell’intento di un totale recupero amministrativo e di prodotto.  Il vino matura nei tini di cemento, con la presenza tannica che si evolve per essere levigata e resa meno astringente.

Un’ altra bordata rossa prima di passare a sua ‘eccellenza il Torcolato’ con il ‘Rosso del Teo’, uvaggio invece di tradizione, di tendenza bordolese, 35% di cabernet sauvignon e 65% di merlot. Millesimo 2022 con 13,5 gradi di alcol, un mix di sapori e aromi di frutta rossa: ciliegia e marasca sotto spirito con una persistenza al palato arricchita dall’utilizzo durante l’invecchiamento di botti grandi: ‘tonneau’ e piccole ‘barrique’ in una competizione di nuovo e usato confezionato a Ca’ Biasi.

Finalmente, ‘dulcis in fundo’, il Torcolato, il vino dolce di Breganze, da uva Vespaiola  passita, che viene sempre celebrato quando in piazza Mazzini si procede platealmente alla sua prima spremitura, dopo i mesi di appassimento. ll mosto denso e dolcissimo che si raccoglie, è ambito da centinaia di appassionati che arrivano anche da molto lontano. per pronosticare quello che sarà questo caratteristico nettare, appena spremuto e come mosto assaggiato.

Le note di mandorle, di fichi secchi, di miele ed uva passita, nel giallo ambrato del suo vivace colore, sono una armonica risposta gradevole, vellutata ma anche decisa.  Il finale è di una persistenza longitudinale e sia che sia giovane o invecchiato di 10-15 anni, mantiene una spalla di acidità, una freschezza gustativa che promette decenni di vitalità. Incredibile ma vero, l’annata 2020 era in questo senso meno acidula del 2010 che Innocente ci ha proposto in degustazione, direttamente dalla sua riserva personale.

Si ‘Innocente’  un nome ed una garanzia’, altra perla delle sue questa, ma è assolutamente colpevole di averci deliziato. Grazie!   Alla prossima…

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