Ancora vittoria del L.R. Vicenza con la Clodiense 2 – 1 e uno sguardo al futuro

Ancora vittoria del L.R. Vicenza con la Clodiense 2 – 1 e uno sguardo al futuro

Gran cornice di pubblico alla stadio Menti con l’inizio di gara sottolineato da tutti i più di 10.000 presenti da uno sciarpio biancorosso a far corona a uno striscione in curva sud rivolto ai giovani biancorossi che approcciano a questi colori, il Vicenza aggredisce la Clodiense anche su quest’onda e prima Ronaldo impensierisce Brzan che devia il suo tiro, poi dalla bandierina è Costa che mette in mezzo, una leggera spizzata di testa e la palla arriva a Morra che lascia partire un destro potente di collo pieno che si infila sul palo opposto ed è il vantaggio per i biancorossi. Vicenza in partita da subito e sfoggio di bel gioco con un Ronaldo sempre più al centro di tutte le manovre della squadra e con una invidiabile forma atletica che lo porta a svariare in tutte le parti del campo. Difficile trovare tra i biancorossi chi più e chi meno, un Vicenza che non si ferma e costringe la Clodiense a subire il suo gioco, ci prova ancora Morra  e poi il rigore, il secondo di tutto il torneo, che evidentemente l’arbitro molto vicino ha visto meglio di tutti e dal dischetto Morra va a siglare la sua doppietta di giornata.

 

Tutto fatto, ma anche no, perché poi il Vicenza si limita anche troppo a gestire la partita pur senza lasciare alcuna possibilità agli avversari fino all’82 quando da un fallo laterale in favore degli ospiti arriva una dormita di troppo e Scapin indovina l’angolino dove Confente non riesce ad arrivare per il 2-1

“Soddisfatto per quasi tutta la partita – dice Vecchi in sala stampa – poi nel secondo tempo non  so cosa sia successo, ci complichiamo la vita e sembra quasi che abbiamo bisogno di vivere sotto tensione, sotto pressione per tirar fuori il meglio. Da un certo punto di vista è una cosa importante, dall’altra bisognava riuscire a gestire meglio il vantaggio di due a zero e non mettere in discussione una partita pienamente chiusa e meritata. L’obiettivo era questo, sappiamo che non nessuno regala niente a nessuno, sappiamo che bisogna giocarsi tutte le partite fino al novantacinquesimo, e anche questa pressione che ci cerchiamo da soli può diventare un qualcosa di positivo, perché nelle prossime tre partite comunque potrà anche capitare. O anche di peggio, nel senso che potremmo anche trovare un risultato meno rotondo o una partita che devi cercare di vincere a tutti i costi fino a novantacinquesimo e bisogna spingere al massimo per portare a casa quello che ci serve. Quindi benissimo il risultato, benissimo per larga parte di gara, poi ripeto, sarei più contento per il mio cuore, e immagino un pò per tutti evitare questi rischi”.

Ovvia preoccupazione nelle parole di Vecchi anche perché il Vicenza che ha la miglior difesa del campionato ha subito due reti in fotocopia in casa dall’ultima e dalla penultima in classifica e certe leggerezze potrebbero costare care a tre giornate dalla fine e con la testa della classifica consolidata , qualsiasi risultato ottenga il Padova nel posticipo di lunedì.

Testa già proiettata avanti, partita dopo partita per cercare di coronare il “grande sogno” come lo ha definito Vecchi, perché a Vicenza il biancorosso e lo stadio Menti fanno storia , una storia che tutti i ragazzi ai quali si è rivolto lo striscione dei inizio partita devono conoscere, una proiezione al futuro sportivo di tutta una città che nel Menti ha una parte della sua anima.

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