Un toccante excursus nell’estetica di un pittore capace di tratteggiare la propria vibrante spiritualità attraverso la bellezza di soggetti semplici, minimi: è questo il tema de “I volti dell’armonia”, esposizione personale sull’artista Bruno Meneguzzo promossa dalla Fondazione Monte di Pietà di Vicenza in collaborazione con l’associazione culturale Bruno Meneguzzo, il patrocinio della Regione Veneto e del Comune di Vicenza e il contributo di Bcc Veneta e Gemmo. Ospitata presso la Sala dei Pegni del Palazzo del Monte, la mostra verrà inaugurata con un vernissage sabato 1 febbraio ore 17:30, e sarà visitabile fino a domenica 16 febbraio.
“Nelle espressioni artistiche di Meneguzzo non c’è mai nulla di pirotecnico, perché la riservatezza dell’uomo traluce persino dai suoi dipinti, tutti di rara qualità – evidenzia la curatrice della mostra, Marica Rossi – Malgrado le sue opere fossero ambite ,rivelatrici com’erano di un’arte perseguita senza infingimenti , non ha mai voluto in vita esporre nulla di quanto disegnato e dipinto con esiti eccellenti. Dopo il successo dell’esordio con l’Antologica nella Villa Thiene di Palladio a Quinto Vicentino nell’ottobre 2024, si arriva a questa personale a Palazzo del Monte dove sono privilegiati i ritratti, con particolare risalto agli autoritratti, che costellano tutto l’arco della non facile esistenza dell’artista. Ma la grandezza del suo stile essenziale è ben testimoniata anche nei paesaggi, come nell’olio su tela ‘Monte Berico’, ‘volto’ della spiritualità cristiana di cui Meneguzzo fu perenne discepolo e santuario che lo vide talora presente anche nell’attiguo convento nel periodo durante il quale fu frate dei Servi di Maria, che era pure l’Ordine d’appartenenza di padre Davide Maria Turoldo. Ora la Basilica di Monte Berico è stata eletta Chiesa Giubilare, e tale immagine si fa emblema e preludio delle molteplici manifestazioni avviate dal Comune di Vicenza per l’Anno Santo. Così, l’opera di Meneguzzo è ancor più viatico del messaggio di fede che l’artista seppe testimoniare nella vita e nell’arte”.
L’intera esistenza di Bruno Meneguzzo, nato a Caldogno nel 1923, è stata dedicata a grandi ideali; avendo una vocazione precoce, egli entra in convento già a 12 anni, per poi seguire studi d’indirizzo classico. Fu a Firenze, poi a Follina, e durante la Seconda Guerra Mondiale rischiò la fucilazione con altri confratelli perché sospettati di tradimento e salvato in extremis dall’intervento di una interprete. Uscito nel 1946 dal convento, a causa della salute cagionevole, e riacquistata la forza per affrontare la nuova vita, viene assunto al Genio Civile di Vicenza con l’incarico di disegnatore. Frequenta a Venezia l’Accademia, si diploma e dedica all’arte tutto il tempo che lo lascia libero dal lavoro e dagli impegni di quella famiglia che, nel frattempo, si è formato, e ai cui componenti (moglie e due figli) dedica alcuni dei suoi migliori ritratti. Si spegne a Vicenza nel 2016, dopo un’esistenza esemplare. Ingresso gratuito.
Leave a Reply