Il Bianco, il Nero e…il Compromesso

Il Bianco, il Nero e…il Compromesso

a cura di Mario Giulianati

 

Il nero e il bianco. Sono ambedue considerati dei colori e come tali vengono descritti e utilizzati. In realtà il nero è il disconoscimento del colore. Si potrebbe dire che il nero rappresenta il nulla, la negazione di tutto ciò che realmente esiste.  Rappresenta il lutto, quindi la morte. Almeno qui da noi, perché in altri Paesi assai lontani questo ruolo attende al bianco.

Estendendo il concetto si può affermare che esso rappresenta il negativo sia nelle cose che nelle persone, nei sentimenti e nei caratteri. Il nero indica il timore, il rifiuto, il buio totale, il pessimismo. Però contemporaneamente indica anche la tenacia, la risolutezza, la determinazione nel raggiungere un obbiettivo. Noi diciamo che “vediamo nero” quando la situazione ci appare molto negativa ma, in quanto “colore” noi lo distinguiamo quando in effetti non vediamo nulla. In una stanza piena di colori se oscuriamo le finestre e spegniamo la fonte della luce non vediamo più nulla. Tutto svanisce. Però senza il “nero” non riusciremmo nemmeno a riconoscere la distinzione tra questo e i colori. Un oggetto perfettamente nero lo riconosciamo per un fatto “culturale” perché in effetti esso trattiene tutti i pigmenti senza trasmetterne alcuno al nostro occhio.  Nonostante quanto sopra scritto di” color nero” ve ne sono di diversa specie, ad esempio il nero carbone, il nero canna di fucile, il nero grafite, nero lavagna, e tanti altri. Quindi il nero assoluto è tutto da scoprire.

Il colore bianco, esattamente al contrario del nero, è la somma di tutti i colori, quindi, in quanto tale non è nemmeno lui un colore. Lo spettro luminoso suddivide i colori e l’occhio li distingue ma se lo spettro passa rapidamente davanti al nostro sguardo, vi è un semplice esperimento che si può fare con un disco su cui si dipingono i vari colori e lo si fa ruotare velocemente : i colori si assommano e noi vediamo un disco perfettamente, o quasi, bianco. Il bianco rappresenta la purezza. Un tempo la fanciulla illibata si sposava “in bianco” proprio per dichiarare pubblicamente il suo stato verginale. È una usanza ormai passata di moda. Il bianco è il colore dell’estate e quindi della rinascita, ma contemporaneamente rappresenta anche il timore. Infatti, si dice “bianco per la paura”. Mentre rappresenta la luce, quindi la vita, rappresenta anche il freddo, non solo quello della neve e del ghiaccio, ma anche quello dei sentimenti. Anche nel caso del “ colore bianco” ve ne sono di diversa specie, ad esempio il bianco perla, il bianco acciaio, il bianco latte e il bianco panna ecc. ecc. In un caso sicuramente il bianco  risulta  negativo, quando si “sventola bandiera bianca”.. Si dice anche che esista il bianco puro ma è assai difficile individuarlo, ma con questo entriamo nell’universo dei grigi.

Tralasciamo per un attimo questo aspetto e riportiamo l’attenzione sul confronto diretto tra il nero e il bianco. Ne ricaviamo una lista infinita, della quale mi limito a indicare alcuni elementi a mo’ di esempio, poi ognuno può aggiungervi quel che ritiene opportuno: Il bene e il male; iI bello e il brutto; il giorno e la notte; il chiaro e lo scuro; la luce e il buio; la vita e la morte; la verità e la menzogna; la conoscenza e l’ignoranza, e così via, insomma ci troviamo quotidianamente di fronte ad un perfetto dualismo. Noi siamo portati a considerare il bianco tutto, o quasi, positivamente, e il nero, al contrario, deve farsi carico di tutto ciò che riteniamo negativo. Ma in realtà le cose non stanno così. Basta far mente alla moda e subito dobbiamo convenire che il nero e il bianco giocano la partita alla pari.

Ma questo vale anche nell’arte, nel disegno, nella fotografia, nella scultura, perfino nella pittura e assolutamente nell’architettura. Il gioco dei chiari e degli scuri, luci ed ombre, sostiene indiscutibilmente la forza di un’opera d’arte. Nel linguaggio corrente il bianco e il nero si rincorrono. Si dice “ti faccio nero” o anche “ti faccio un occhio nero” più specifico ma è sempre una minaccia; “sei bianco come uno straccio”, il che può significare che sei terrorizzato o sei malato; il bianco e/o il nero ti dona; Una giornata nera è quando è andato tutto a rovescio; l’uomo nero e l’uomo bianco magari non si dice ma spesso si pensa in termini razzisti; un bianco o un nero si dice anche di un bicchier di vino che magari è l’uno giallo dorato e l’altro rosso. Sei di umor nero, vedi tutto nero. La cronaca bianca non c’è ma quella nera sì. In compenso il bianco va bene con tutto, dalla biancheria da letto, alle camicie, all’intimo, alla tinteggiatura delle case.

Render of 3D Geometric Abstract Background

Nei pronostici il futuro è o rosa o nero. Il bianco non c’è, chissà mai perché. In compenso c’è il modo di dire, che riguarda un sacco di faccende, ovvero “andare in bianco” – Con analogo significato “andare in nero” non esiste. Esiste lavorare in nero, pagare e farsi pagare in nero. Concludendo, nella realtà, soprattutto in quella delle attività pubbliche ma non solo, il taglio netto tra bianco e il nero, è cosa assai rara e spesso impossibile a farsi. Alla fine trionfano i grigi ma assumono un nome diverso: compromesso. Non è una parolaccia, basta che sia fatto con equilibrio e con onestà d’intenti, e capita che risolva i problemi

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