a cura di Mario Giulianati
Il verde è un colore definito secondario, ovvero generato da miscela di due colori primari, il blu e il giallo. A differenza di quanto hanno scelto di fare i pittori, per la Scienza è considerato un colore primario, ma personalmente non me ne faccio un problema. Sto dalla parte dei pittori senza con questo contestare la Scienza. È un colore intrigante, può essere considerato “freddo” oppure “caldo”. Dipende dal momento, dal luogo, dalle percentuali dei due colori primari che lo formano, ma anche dall’osservatore e dal suo umore del momento. Come tutti i colori secondari le percentuali miscelate formano tonalità e queste possono essere praticamente infinite. Basta guardare con un po’ di attenzione un cespuglio, una siepe, un albero. Le foglie raccolgono il colore del cielo, il soffiare del vento, e il passar del tempo e queste cambiano continuamente la propria tonalità.
Con il sole assorbono del giallo e il verde brilla, come il cielo si annuvola il verde delle foglie si trasforma e incupisce. Il tutto, costantemente. Avviene anche per i prati e per i boschi, per le foreste. Riesce difficile tenerne il conto ma è affascinante il tentarlo. Pare essere un miracolo, e forse lo è, ma è una piccola molecola che lo genera, la clorofilla che riesce a convertire la luce del sole in sostanze nutrienti. Succede anche all’umano, più si nutre più si irrobustisce. A volte fino a mettere su pancia. Il verde genera nelle persone effetti diversi ma in generale ha un effetto distensivo e invita alla calma, rappresenta la natura vestita della primavera, parla di vitalità, di equità, di godibilità. Suggerisce la speranza ma anche il benessere e fa sognare il verde delle praterie. Comunica abbondanza, sostiene l’io di ognuno, fa superare l’ansia. In passato, era il colore con cui si dipingevano le pareti degli ospedali o di altri edifici pubblici. Ha generato anche degli aspetti non del tutto positivi in coloro che avendo una forte attrattiva verso il color verde, hanno la tendenza all’autoesaltazione. Fa aumentare la sensazione di superiorità e individualità, spinge a mettersi in mostra e accentua la tendenza a difendere le proprie abitudini, anche in maniera robusta, insomma si potrebbe dire che partorisce conservatori se non addirittura reazionari. Ma esco da questo verde sentiero e annoto alcuni modi di dire. Ad esempio” essere al verde” significa non avere un euro in tasca (magari uno li ha in banca ma questo non si sa). Essere verdi dalla bile, se ne incontriamo uno in queste condizioni, datemi retta, abbandonate il campo e aspettate tempi migliori, potrebbe sprizzar veleno; altrettanto se incappate in qualcuno verde dalla rabbia. In questo caso rifugiatevi in una verde, virtuale perché altre non ve ne sono quasi più, prateria. Sempre rimanendo nel tema vi è chi possiede un pollice verde. Sa sicuramente molto di come si coltiva un fiore ma, a mio parere, ha anche ricevuto un bel dono da Nostro Signore, e mi auguro che ne faccia partecipi anche gli altri. Esiste anche una pietra preziosa, lo smeraldo, di un verde luminoso e pure misterioso, direi anche affascinante e, nel concreto, piuttosto costosa. Ecco, quindi, il colore verde smeraldo.
Si dice che susciti la speranza nella rinascita, cosa che insegna anche la Religione Cristiana, naturalmente per coloro che hanno fede. Ipotesi molto suggestiva che molti magari nel proprio animo coltivano e tra questi mi ci metto anche io. Vi sono anche altre interpretazioni del “verde smeraldo” quindi specificatamente nel colore di questa pietra che abili artigiani e artisti riescono pure tradurre in pittura. Ad esempio, si dice che aiuti la spiritualità, l’equilibrio e forse anche il benessere economico. Di certo tradotto in sartoria diventa una sfida per le signore che intendano vestirsi con stoffe di questo colore, nelle sua variegate varianti.
Si ritiene che sia il colore più difficile da indossare, ma è anche vero che vi sono delle donne che accettano la sfida e ho valutato che la vincono spesso, come stanno vincendone altre e questo mi rallegra assai. Per secoli, tanti, è stata ignorata tantissima intelligenza femminile che, se utilizzata probabilmente saremmo ancora più avanti di quanto non sia oggi. Chi di verde si veste in teoria dovrebbe rispettare l’equilibrio delle varie parti dell’abbigliamento che, come si sa, non è composto solo dall’abito ma anche dagli accessori. Un anello, un pendaglio, degli orecchini con smeraldi fanno un notevole effetto. Per chi non potesse permetterselo, e presumo che siano la maggioranza, possono ripiegare su pietre sintetiche. Mi permetto di suggerire alle signore tentate da questa sfida, di farlo nelle stagioni fredde. Più facile che si raggiunga l’obbiettivo. ll verde è sbarcato anche in politica, e si è attestato un po’ ovunque, guarda caso maggiormente nelle regioni del Nord che, almeno fino a qualche anno fa, erano ritenute più fredde, parlo di temperatura ambientale, rispetto quelle del Centro e del Sud. Un nord che in tempi remoti era un susseguirsi di boschi, foreste e praterie sostituite ora da decine di migliaia di aziende e, fortunatamente anche da vigneti che per una buona parte dell’anno sono verdi. Il verde significa, nei semafori, il via libera che ti consente di procedere, ma si usa anche per dare l’avvio ad imprese di ogni genere. Un tempo si diceva che per i nostri giovani, alla maggior età, fosse giunto il momento di indossare il grigioverde, più verde che grigio le divise, grige erano le giornate trascorse nelle caserme ma le esercitazioni di solito erano sui verdi prati. Questo mi rammenta le truppe speciali, chiamate i “Berretti verdi”, Forze armate USA, quindi nostre alleate. Il verde è il colore della bandiera dell’Arabia Saudita un Paese dove è nato praticamente l’Islam e dove si trova la Mecca- Nei Paesi dell’Islam al posto della Croce Rossa vi è la Mezzaluna verde, ma le funzioni sono le stesse.
Tra le tante tonalità del verde c’è anche il verde bandiera, naturalmente sottolineo quello del nostro tricolore e nello specifico la banda verde che rappresenta la libertà e l’unità e io aggiungo anche l’insieme delle mille tradizioni che contraddistinguono le nostre comunità.
Siamo o non siamo il Paese, uno più, uno meno, dei centomila campanili?
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