Lutto nel karate : si è spento il M° Shirai

Lutto nel karate : si è spento il M° Shirai

Hiroshi Shirai è stato un karateka e maestro di karate giapponese, 10° dan, considerato il maestro giapponese che ha maggiormente contribuito a sviluppare lo Stile Shotokan in Italia. È stato infatti  il fondatore dell’ISI (Istituto Shotokan Italia), un ente morale della FIKTA per lo studio dello stile omonimo e riconosciuto dal Consiglio dei Ministri

Giunto In Italia, si stabilisce a Milano e contribuisce a formare e diffondere un nuovo spirito e ad animare una passione, quella delle arti marziali, istruendo maestri tuttora attivi a livello internazionale.  Nell’anno 1969 ottiene il VI dan, l’anno successivo fonda la FE.S.I.KA (Federazione Sportiva Italiana Karate) che riporta risultati a livello nazionale, europeo e mondiale.  Nel 1999 ottiene il IX dan proponendosi come una delle più importanti personalità nell’ambito del Karate Do ancora viventi. Nel 2011 riceve una delle più alte onorificenze concesse dal ministro degli Affari Esteri nipponico e sempre nello stesso anno gli è stato conferito il titolo di X dan a Busto Arsizio 

Per capire cos’è il karate bisogna partire dalla sua definizione che nel suo significato giapponese vuole dire mano vuota (Kara = Vuota, Te = Mano).
Karate è uno dei più antichi ed efficaci metodi di autodifesa e combattimento conosciuti dall’uomo. E’ un’arte di combattimento senza armi, così come un eccellente sistema di conseguimento di buona salute fisica e di disciplina mentale, alla base c’è il kata che è la simulazione di un combattimento contro uno o più avversari immaginari, quasi una danza con una serie di parate e colpi contro un avversario che ci si deve solo immaginare perché non c’è ma dal quale bisogna non farsi colpire e contemporaneamente battere, si può dire che è la l’insieme di una serie di figure, una vera e propria autodifesa che si può applicare nella realtà.

Si è parlato di dan , e questo  identifica i diversi livelli di pratica e abilità e in questa disciplina, sono 10 in ordine crescente di abilità e chiaramente i passaggi successivi sono frutto di anni di esperienza della disciplina, ma prima  di arrivare ai dan ci sono i kyu che  si identificano nei  vari passaggi dal colore della cintura per arrivare alla soglia della cintura nera che permette poi di proseguire nel conseguimento dei dan. I kyu partono dal 6°, cintura bianca, per arrivare al primo passando per la cintura gialla, arancio, verde, blu e marrone

Con il M° Shirai  è iniziata a Vicenza la pratica del karate, quando Pietro Zaupa , dopo un’esperienza in una palestra di judo e karate coreano allora presente in città, conosce il M° Shirai e apre la prima palestra di karate in città che è stata la pioniera nel mondo delle arti marziali in Veneto, in particolare nei corsi di Karate per tutte le età. “ Shirai veniva da Milano una volta al mese – racconta Pietro Zaupa – per spiegarci il programma, farmi diventare cintura nera  e proseguire poi con lo stile Shotokan che era quello appunto di Shirai. Con l’inaugurazione della palestra Ren Bu Kan in via San Domenico è stata fatta  la 1° Coppa Shotokan in Italia, poi ci siamo organizzati e abbiamo cominciato a essere ben attivi per divulgare questa disciplina.”

C’è stata una diffusione mondiale del Ren Bu Kan

Si ,si è sviluppato negli Sati Uniti, in Georgia e nel Tenesse – racconta Zaupa  – e poi siamo approdati in India dove ancora oggi il Ren Bu Kan Indiano è presente su 22 dei 32 stati di quel paese, quindi tutto è partito dal M°Shirai

Ma qual è lo spirito del karate

Tutto è migliorabile, non si galleggia mai perchè ci si migliora sempre di qualcosa, il karate è infinito, non c’è una fine, e noi nella nostra vita dobbiamo evolverci giorno per giorno a tutte le età, c’è sempre qualcosa da imparare, da far nostro per la nostra crescita

Molto importante è anche la salute del nostro corpo

Certamente –continua Zaupa – il corpo umano è una macchina che se sta ferma si rovina, quindi bisogna sempre tenerla in movimento”

E la parte che mentale del karate?

“ Gli esercizi fisici sono supportati da una situazione che la mente deve risolvere durante i combattimenti quando momento dopo momento la mente deve agire usando il corpo per la situazione che di volta in volta viene a crearsi, cioè se l’avversario attacca i pugno o di calcio o con un o spostamento bisogna trovare una soluzione immediata per non soccombere e cercare invece di vincere”

E’ poco sviluppato ma si dice anche karatedo

“ Si anche aikido e questo perchè do significa via e questa è una delle definizione che gli orientali danno a Dio, pensate che ce ne sono ben 108, – spiega Zaupa – questo per dire che noi siamo in un dojo, dove jo sarebbe la, palestra, e do significa che noi siamo in un luogo dove c’è la via per la nostra evoluzione e la nostra crescita”

Come sorgente il karate non smette e m’affascina” così definisce questa arte marziale il M° Pietro Zaupa che è ancora l’attuale Presidente della società, e che ha raggiunto nel 2013 il prestigioso grado di 8° Dan, assegnatogli da FIJLKAM

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