Che cosa significa vivere bene? Per stare bene non è sufficiente l’assenza di malattia. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la salute consiste in uno stato di benessere fisico, psichico e sociale e non nella semplice assenza di malattia. Nell’accezione greca la fisiologia, ovvero lo stato biologico della salute, è lo studio delle leggi di natura. La physis per i greci rinviava alla natura. Se vogliamo star bene, dobbiamo dunque seguire le leggi di natura. La natura stessa ci insegna come vivere bene. La psiche nell’uomo accompagna sempre il corpo. Se c’è corpo c’è psiche, se c’è psiche c’è corpo. La tradizionale suddivisione corpo-mente è ormai d’altro canto superata. Vi sono infatti malattie psicosomatiche e malattie somatopsichiche. Tradizionalmente la medicina e la psicologia deducono ciò che è in salute, ciò che è normale, fisiologico, per esclusione dallo studio delle malattie. Il difetto fondamentale dell’approccio tradizionale alla salute consiste dunque nel dedurre ciò che è sano da ciò che è malato per esclusione.
Dal secondo dopoguerra in poi, la psicologia umanistica ha cominciato a chiedersi: “qual è l’uomo sano?”
Maslow ha cominciato a studiare l’uomo sano. Secondo l’autore, l’uomo sano è l’uomo auto realizzato. Secondo lo psicologo l’uomo sano e realizzato è un uomo felice.
Oggi la psicologia si occupa di benessere, delle risorse della persona, della prevenzione delle malattie. La nostra epoca ha assistito alla comparsa, accanto al medico, di una nuova figura professionale nell’ambito della cura della salute, ossia del professionista che si occupa del benessere: una sorta di Life Coach. In caso di malattia il medico rimane comunque il professionista istituzionale, abilitato per curarci. Il 95% delle malattie rientra in questi cinque macro gruppi: malattie cardiovascolari, malattie metaboliche, malattie auto immunitarie, malattie degenerative e malattie oncologiche. Tutte queste patologie riconoscono delle cause comuni, ossia: uno stato infiammatorio determinato da una scorretta alimentazione, sia qualitativa che quantitativa, una mancanza di attività fisica quotidiana e la presenza di stress. Una corretta prevenzione prevede dunque di alimentarsi correttamente, di esercitare una costante attività fisica e di evitare lo stress, coltivando buone relazioni con gli altri, in famiglia e ricercando l’autorealizzazione.
Good Life è dunque un upgrade rispetto alla mancanza di malattia. Good Life significa dunque uno stato di felicità, anche se non esiste una definizione univoca di felicità. Sicuramente la felicità non consiste in uno stato permanente di piacere edonistico, che escluda tutte le esperienze negative. Anche le esperienze negative fanno parte della vita e ci portano un suggerimento di correzione. La felicità consiste più nella realizzazione del proprio progetto di vita. La felicità si trova nell’intersezione tra i nostri talenti, le nostre aspettative ed il piacere di portarle a termine. Il Life Coach quindi è l’esperto che aiuta chiunque a riscoprire quali siano le individuali aspettative di vita, le risorse interne e lo stato di realizzazione del proprio progetto di vita.
Il Good Life lab è dunque una palestra dove si fa pratica di buona vita, così come faceva Ippocrate a Kos, dove raccoglieva i suoi pazienti ed insegnava loro le buone pratiche della salute fisica e psicologica. Nel Good Life lab si mette in scena la propria vita con una attività teatrale e poi ci si osserva dall’esterno. Quella è proprio l’occasione buona per valutare la nostra rappresentazione di vita ed eventualmente inscenare il cambiamento.
Leave a Reply