La torre (o “Casa Dio”, nei tarocchi marsigliesi) è uno degli arcani maggiori più enigmatici dei tarocchi.
Difatti, come accade per esempio per l’Arcano Senza Nome (altrimenti detto La Morte), si tratta di una delle carte che tendenzialmente spaventano di più quando vengono estratte in una lettura.
Infatti, i primi significati che normalmente le si attribuiscono sono l’eccessivo orgoglio, l’aver osato troppo, la presunzione che viene punita dal “fulmine divino”. Oppure la distruzione di qualcosa di caro, o un evento improvviso e non preannunciato (spesso catastrofico). Infatti, normalmente si associa questa carta all’episodio biblico della Torre di Babele (Genesi 11; 1-9), in cui, in un tempo in cui tutti gli uomini parlavano la stessa lingua, decisero di costruire una torre tanto alta da arrivare al cielo. Durante la costruzione, tuttavia, il signore li punì per la loro tracotanza, distruggendo la torre e “dividendo” le lingue, in modo che non potessero più capirsi tra di loro.
Parafrasando Wikipedia:
“La carta simboleggia la superbia e la presunzione, che vengono punite con il castigo. Secondo questa lettura rappresenterebbe la Torre di Babele, abbattuta dal fulmine divino.
Nella lettura dei tarocchi questa carta preannuncia al consultante qualcosa di molto forte, in grado di scombussolare l’esistenza, e di improvviso.”
Ma analizziamo meglio la sua iconografia. Nelle varie versioni dei tarocchi di Marsiglia, ci troviamo davanti ad una torre – solitamente color carne – che viene soverchiata da una fiamma proveniente dal cielo. Più in basso cadono due figure umane, una delle quali sembra rimanere all’interno della torre stessa (presumibilmente venendo schiacciata dalle macerie, ma ci tengo a precisare che questa è solo una lettura di alcuni autori).
Non nego che tra le simbologie di questa carta ve ne siano di agrodolci, o direttamente di catastrofiche: quanto detto precedentemente non è falso, infatti; a mio avviso è semplicemente incompleto. Infatti a seconda del mazzo scelto questa figura può cambiare molto, e con essa i suoi significati possono anche venire stravolti. Nei Tarocchi di Rider Waite, per esempio, troviamo un paesaggio cupo e un cielo coperto di nubi, dalle quali esce prepotentemente un fulmine che colpisce una torre – questa volta di colore grigio – coperta di fiamme. Alla sommità cade una corona, segno che una maestà viene deposta, cade qualche tipo di potere, e due personaggi ben vesiti precipitano.
Un quadro molto più oscuro e tetro rispetto alla Casa Dio dei tarocchi Marsigliesi, in cui i colori (che possono variare a seconda dell’edizione) sono vivaci o addirittura tenui. Nel caso dei tarocchi di Waite ha senso optare per una lettura più legata alla distruzione e al rinnovamento – che comunque non viene esclusa nel caso precedente – oltre che alla presunzione e alla tracotanza sopracitate.

″La Torre″, Rider Waite Tarot
La Casa Dio a mio avviso può andare incontro a interpretazioni più sfumate. Anche qui c’è sicuramente il tema della distruzione e del rinnovamento, e anche qui appare una corona che viene riversata a terra da qualcosa che proviene dal cielo, da più in alto. Ciò che troviamo in cima alla torre, tuttavia, non ha la forma di un fulmine, quanto più di un ventaglio di fiamme colorate.
Secondo Jodorowsky, il colore della torre è rappresentativo del fatto che si tratta del nostro corpo. Egli afferma, inoltre, che “Maison Dieu” non si traduce dal francese come “Casa di Dio”, ma come “Casa Dio”, dunque è tale dimora ad essere divina. La fiamma diviene un elemento importante, ed è rappresentativa sia della luce della coscienza, che della divinità. Secondo l’autore, questo arcano è un arcano di creazione. A mio avviso viene deposto l’uomo per lasciare spazio ad un’ispirazione superiore, illuminata e che abita lo spazio del corpo. Questo processo somiglia ad una illuminazione artistica, profetica, legata ad un ideale che va oltre all’individuo. Ma può anche indicare la scoperta di un senso superiore della vita.

Alejandro Jodorowsky
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