a cura del Dr Federico Lovison – Dietista e Nutrizionista
Il reflusso gastroesofageo (GERD) è una condizione molto comune che colpisce milioni di persone in tutto il mondo e si verifica quando il contenuto acido dello stomaco risale nell’esofago, causando una serie di sintomi fastidiosi, come bruciore retrosternale, rigurgito acido, difficoltà nella deglutizione e, nei casi più gravi, danni alla mucosa esofagea. Quando il meccanismo di difesa dello sfintere esofageo inferiore (LES), una valvola che separa lo stomaco dall’esofago, non funziona correttamente, l’acido gastrico risale lungo l’esofago, con conseguenti infiammazioni e danni ai tessuti. La condizione è spesso accompagnata da bruciore di stomaco (pirosi), ma i sintomi possono variare, includendo anche tosse secca persistente, mal di gola e sensazione di nodo in gola.
Le cause del reflusso gastroesofageo sono molteplici e spesso interconnesse. Uno dei fattori più comuni è l’obesità, che aumenta la pressione sull’addome, favorendo il reflusso. Anche uno stile alimentare scorretto gioca un ruolo cruciale: cibi grassi, piccanti, agrumi, cioccolato, caffeina e alcol sono noti per stimolare la produzione di acido gastrico, peggiorando i sintomi. La gravidanza, l’uso di alcuni farmaci e il fumo possono contribuire a indebolire lo sfintere esofageo e aumentare il rischio di reflusso. Inoltre, lo stress può alterare il processo digestivo, aumentando la produzione di acido e rendendo i sintomi più gravi.
La gestione del reflusso gastroesofageo passa inevitabilmente anche attraverso l’alimentazione, quindi una dieta sana ed equilibrata può giocare un ruolo fondamentale nel prevenire e alleviare i sintomi, riducendo la necessità di farmaci e migliorando la qualità della vita. Gli alimenti da preferire sono quelli leggeri e non acidi, che favoriscono una digestione più semplice e meno irritante per l’esofago. Verdure come broccoli, zucchine, carote e spinaci sono particolarmente adatte, così come i cereali integrali, che sono facili da digerire e contribuiscono a mantenere l’acidità sotto controllo. Le proteine magre, come pollo, tacchino e pesce, così come i legumi e il tofu, rappresentano ottime alternative alle carni grasse, che invece possono aggravare il reflusso. Anche la frutta non acida, come mele, pere e banane, è consigliata, mentre gli alimenti ricchi di fibre, come quelli a base di avena o quinoa, aiutano a migliorare la digestione e prevenire la stitichezza, una condizione che potrebbe peggiorare i sintomi del reflusso.
D’altra parte, ci sono alcuni alimenti che dovrebbero essere evitati per ridurre il rischio di reflusso. I cibi grassi, come quelli fritti e ricchi di grassi saturi, possono abbassare la pressione dello sfintere esofageo e favorire il reflusso. Alimenti piccanti, acidi, come i pomodori, gli agrumi, l’aglio e la cipolla, stimolano la produzione di acido gastrico, irritando l’esofago. Anche il cioccolato e la menta possono rilassare lo sfintere esofageo e peggiorare la condizione. Le bevande contenenti caffeina, come il caffè e alcune bibite gassate, così come l’alcol, sono anch’essi noti per aumentare l’acidità dello stomaco e favorire il reflusso.
Oltre a una dieta mirata, esistono alcune buone abitudini quotidiane che possono fare la differenza. Mangiare porzioni più piccole e più frequenti è una strategia utile per non sovraccaricare lo stomaco e favorire una digestione più leggera. Inoltre, è consigliabile evitare pasti abbondanti prima di coricarsi, poiché la posizione orizzontale può facilitare il reflusso. Aspettare almeno 2-3 ore dopo l’ultimo pasto prima di andare a letto può essere un passo importante per prevenire i sintomi notturni. Un altro accorgimento utile è quello di dormire con la testa sollevata, in modo da ridurre il rischio di reflusso durante il sonno. È importante anche mangiare lentamente, masticando bene il cibo per favorire la digestione e ridurre la possibilità di rigurgito. Infine, gestire lo stress, tramite tecniche di rilassamento come lo yoga o la meditazione, può essere di grande aiuto per tenere sotto controllo i sintomi e migliorare il benessere generale.
In conclusione, il reflusso gastroesofageo è una condizione che, sebbene fastidiosa, può essere gestita con successo attraverso cambiamenti nello stile di vita e nell’alimentazione. Adottare una dieta sana e mirata, unita a piccole modifiche nelle abitudini quotidiane, può fare una grande differenza nella qualità della vita. Tuttavia, in caso di sintomi persistenti o di grave disagio, è sempre consigliabile consultare un medico per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.
La ricetta che vi proponiamo è leggera ma gustosa: il risotto al radicchio.
È un piatto perfetto per chi vuole mangiare con piacere senza appesantirsi perché con il giusto approccio, è possibile controllare il reflusso gastroesofageo e vivere in modo più sereno e senza fastidi.
Ingredienti per 2 persone
160 g di riso Carnaroli
200 g di radicchio rosso
500 ml di brodo vegetale
50 g di ricotta magra (o ricotta affumicata)
Qualche fogliolina di maggiorana (secondo tolleranza)
Sale (q.b.)
Preparazione:
Prepara il radicchio: Lava e taglia il radicchio a striscioline, mettendo da parte alcune foglie per decorare.
Cuoci il porro: Se utilizzato, taglia il porro a fettine sottili e cuocilo in una padella con un po’ di acqua, per circa 5-7 minuti, finché non diventa morbido.
Tosta il riso: In una casseruola, aggiungi il riso e fallo tostare per 2-3 minuti, mescolando frequentemente.
Cottura del riso: Aggiungi il brodo vegetale caldo, un mestolo alla volta, mescolando fino a completo assorbimento. Dopo 5 minuti, aggiungi il radicchio e continua la cottura per circa 18 minuti.
Mantecatura: Quando il riso è al dente, spegni il fuoco e aggiungi la ricotta e un filo d’olio. Mescola bene per ottenere un risotto cremoso.
Impiattamento: Servi il risotto decorando con le foglie di radicchio crudo tritate e maggiorana
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