Tour de France: ancora un grande spettacolo sui Pirenei nella 15° tappa

Tour de France: ancora un grande spettacolo sui Pirenei nella 15° tappa

Nel giorno della festa nazionale francese, il 14 luglio, il ciclismo regala ancora un grande spettacolo sportivo, fatto di fatica, sudore cuore e coraggio di due corridori fantastici, qualcuno li ha definiti “marziani”, Pogacar e Vingegaard che si affrontano in un testa a testa incredibile dopo 4 ore e mezzo di corsa e quattro salite già percorse andando a scalare il Plateau de Beille sui Pirenei a 2450 metri di altitudine e con salita di oltre 15 chilometri con pendenze che in alcuni tratti raggiungono l’11% .
Dopo la sconfitta della 14° tappa Vingegaad tenta il colpo mettendo la sua squadra sempre in testa a tirare e a cercare di fare il vuoto dietro, ed è così che, dopo che Jorgenson, ultimo uomo della Visma termina il suo compito, a 10 chilometri dall’arrivo il danese parte di scatto, di quelli perentori , al quale l’unico a rispondere è la maglia gialla Pogacar che agevolmente gli rimane a ruota, vanno via via a riprendere i vari corridori che avevano raggiunto un vantaggio massimo di circa 3 minuti e mezzo e la cosa impressionante è che quando li raggiungono sembra quasi che stiano andando in moto anziché in bicicletta, tanta è la differenza di passo, cadenza e pedalata dei due.
Pogacar saggiamente rimane a ruota a Vingegaard che nemmeno chiede un cambio né mai si volta a cercare il rivale e questo per 5 chilometri, poi nel momento in cui il danese dà uno sguardo all’indietro il “ragazzo con il ciuffo” sloveno si alza sui pedali e lascia praticamente sul posto il rivale e vola per altri 5 chilometri con una freschezza, una velocità e una evidente coscienza dei propri mezzi che lascia esterrefatti.
Tadei Pogacar va ed emulare il nostro “pirata” Pantani che proprio da questa salita aveva iniziato la corsa per la vittoria del Tour nel 1998, batte anche il record della salita con 39’44” contro i 43’20 dello stesso Marco Pantani e ,più o meno come Pantani aveva fatto allora su Roland Meier ,rifila 1’10” secondi sul secondo classificato, il rivale Vingegaard .
Il marziano Tadei Pogacar ancora una volta ha dato una impressionante prova di forza che ha messo in ginocchio tutti, a partire da Vingegaard ,al quale bisogna fare i comunque i complimenti per il coraggio che avuto di tentare l’allungo a 10 chilometri dall’arrivo in una salita di questo genere, e mette una seria ipoteca per la vittoria finale , anche se comunque la prossima settimana ci saranno le Alpi, con tappe durissime, e con il danese Vingegaard la parola fine Pogacar potrà metterla solo a Nizza domenica prossima

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