Via Querinissima : sulla rotta della Malvasia alla scoperta del Baccalà

Via Querinissima : sulla rotta della Malvasia alla scoperta del Baccalà

A cura di Mike Flanigan

E’ in pieno svolgimento a Sandrigo il 37° Festival del ‘Baccalà alla Vicentina’, con Stoccafisso di Lofoten IGP. Il programma che ha debuttato anche quest’anno con la ‘Serata di Gala’ di Martedì 17 settembre e proseguirà fino a Lunedi 30 settembre con la serata conclusiva.  Come ogni anno molte le iniziative e gli eventi culturali ed enogastronomici, oltre che il popolarissimo tendone che offre, tra gli altri, come sempre, come piatto principale, il celebre ‘Baccalà alla Vicentina’. E’ un festival popolarissimo, richiama ogni anno decine di migliaia di visitatori che provengono non solo dal Veneto, ma da tutta Italia e paesi limitrofi. L’opera della ‘Pro Loco’ di Sandrigo con l’ausilio de ‘La Confraternita del Baccalà alla Vicentina’, è sempre gigantesca ed i volontari che partecipano alla riuscita della manifestazione fanno un lavoro davvero encomiabile ed inesauribile. Oltre alla degustazione delle specialità della tradizione, alla nomina di nuovi confratelli che giureranno fedeltà assoluta alla prelibatezza del Baccalà garantendone la sua diffusione, è stato interessante segnalare l’incontro che si è svolto in piazza Centrale a Sandrigo nella serata di giovedì 26 settembre con tema della serata: ‘Sulla rotta della Malvasia e di Pietro Querini – storia di una amicizia, di un viaggio, di un naufragio’. Il racconto del viaggio di Pietro Querini, mercante veneziano e del suo naufragio, sulle isole Lofoten in Norvegia.  Il percorso della Via Querinissima, candidata ad avere il giusto riconoscimento Europeo, per la ricchezza della sua storia e dei suoi siti, percorso che dall’Italia attraversa tutto il nord Europa fino al Nordland in Norvegia. La storia della diffusione della Malvasia vitigno e vino principale dell’epoca, diffuso inizialmente anche grazie al Querini, la cui storia si è intrecciata in modo indissolubile con il Bacala’ che ne diventa protagonista principale. Al successo della serata hanno contribuito certamente i relatori ed il pubblico numeroso che ha assistito al suo susseguirsi e poi ha potuto degustare alcune Malvasie abbinate ad alcuni prodotti forniti dagli sponsor della manifestazione.

Il saluto della presidente della ‘Confraternita del Bacala’ alla Vicentina’  ha dato inizio all’incontro che si è svolto con toni molto amichevoli. Tiziana Agostini, ha salutato gli ospiti presenti alla serata, tra cui un gruppo di visitatori Norvegesi di Rost, guidati dal sindaco della municipalità norvegese Elizabeth Michaelsen. Ha portato i saluti del presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, che assente per motivi istituzionali, non ha potuto partecipare all’iniziativa ed ha presentato il programma della serata che ha coinvolto una nutrita serie di ospiti e di esperienze. La presidente ha tracciato brevemente il percorso della serata ed ha poi guidato l’audience presente al percorso della via ‘Querinissima’, sulla diffusione della Malvasia ed ha presentato via via gli ospiti che si sono succeduti alla manifestazione. Durante il viaggio del Querini è stato scoperto il singolare metodo praticato dalla popolazione di Rost e delle Lofoten per l’essicazione dello stoccafisso. Molto coinvolgente il racconto del percorso fatto in bicicletta proprio recentemente da Paolo Vidotto e Adriano Pellizzon che hanno percorso la via ‘Querinissima’ ben oltre i 4500 km. a cavallo della loro bicicletta, trasportando con un camper di supporto tecnico, prodotti e specialità del territorio Veneto. Le scene e le immagini che i due ciclisti hanno raccontato hanno destato molto interesse e la condivisone discorsiva dei due ‘eroi’ del percorso hanno dato davvero una reale colorazione luminosa, “come il sole e la luna che si incrociano uno di fronte all’altra durante la giornata infinita di luce dell’estate al circolo polare artico”. È arrivato poi il momento della Malvasia, la consorella della confraternita del Bacala’ nonché sommelier professionista, Roberta Moresco, ha raccontato della storia e della diffusione della Malvasia.

Il vitigno Malvasia, originariamente proveniente dall’isola di Malta prima dell’anno 1000, ma presto trasferito a Candia (odierna Creta) ha ricevuto il suo nome dalla città di Monemvasia, piccola penisola fortificata della Grecia sul Peloponneso. Protetta ed alleata della Serenissima Repubblica di Venezia, con cui scambiò notevoli quantità di commerci e baluardo occidentale alle invasioni Ottomane dei Turchi, tra il 1500 e 1600.

 La Malvasia diventò il vino ed il vitigno più popolare dell’epoca e per altri centinaia di anni, diede il nome alle Osterie di Venezia che in alcuni casi ancora adesso ne conservano il nome. Si diffuse grazie ai Veneziani in tutta Italia e nel bacino del mediterraneo. Il prodotto era così popolare che, pur mantenendo il nome originale, venne da molti incrociata e subì nel tempo delle modifiche organolettiche che ne cambiarono la struttura ed i colore. Una precoce ‘brandizzazione’ del prodotto, che puntava a vendere il vino più popolare dell’epoca anche se diverso nel Dna dall’originale.

Le malvasie riconosciute adesso sono 19, diffuse su vari territori e con nomi e provenienze diverse, sono uve bianche, nere ed in rosa. Il vino, presentato in 3 diverse versioni, in degustazione non ha fatto altro che confermare la diversità e la versatilità del vitigno in questione. Il primo vino, nella versione ‘Istriana’, che senza l’apporto della aromaticità riconosciuta generalmente al vitigno, presenta una acidità impressionante con sentori floreali e di olive. Il secondo vino proveniente dalla Spagna/ regione Valenciana, che invece ha presentato delle ossidazioni tipiche dell’area ed infine una versione dolce, una versione locale, forse la più conosciuta, dove le aromaticità tipiche del vitigno ed i sentori di frutta e fiori sono stati più marcatamente riconoscibili.

La parte culinaria della serata infine, assaggi di Baccalà mantecato, di formaggi locali e di biscotti e wafer che ben si prestavano agli abbinamento cibo/vino e che il pubblico presente ha molto apprezzato. Per questa parte finale della manifestazione, la presenza dello chef Loris Bartolomei e di Marzia Bellino (già partecipante a Master Chef-Italia), hanno definito il finale degli assaggi della serata, messi a disposizione del pubblico e degli ospiti. Bortolomei ha presentato una speciale variazione della polenta ‘Carbonera’ scaldata letteralmente sul posto, mentre un’altra ‘star’ della serata e stata la focaccia dolce padovana di Marzia Bellino, che nell’impasto semplice del suo popolare dolce ha bagnato nella Malvasia, l’uvetta del suo composto e non poteva essere altrimenti. Saluti e ringraziamenti doverosi per concludere e la serata è terminata con le classiche foto di rito. Il festival continua, oltre alla degustazione del Baccalà, domenica ci saranno le consuete sfilate di ospiti e confraternite e la nomina di nuovi confratelli. I neo adepti riceveranno le insegne della confraternita oltre al mantell, giurando eterna fedeltà alla tradizione della ricetta originale cui la confraternita appone il suo inequivocabile ‘endorsement’. Un’altra motivazione al merito per la ‘Pro Loco’ di Sandrigo ed un plauso a tutti i volontari e non solo che ne fanno parte, anche quest’anno il Festival è riuscito.

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